Gnocchi di patate

Ancora un piatto della cucina italiana molto conosciuto anche ben oltre i confini. Grazie anche alla facilità di prepararli, alle materie prime semplici da trovare come la farina e le “internazionali” patate, alla adattabilità a qualsiasi tipo di condimento.


La forma più semplice di pasta
Possiamo affermare che gli gnocchi siano la prima forma di pasta preparata dall’uomo, considerando che all’origine si trattava di fare un semplice impasto di acqua e farina e poi suddividerlo in piccoli pezzi dalle forme irregolari, da mangiare a singoli bocconi. In un villaggio sulle palafitte risalente all’Età del Bronzo scoperto dagli archeologi nella regione Trentino Alto Adige, sono stati ritrovati, in una capanna sull’acqua, alcuni piccoli bocconi di pasta, simili agli gnocchi, ottenuti dalla farina di diversi cereali macinati insieme.
Nomi e ingredienti diversi
Una pasta anch’essa della forma degli gnocchi, chiamata “zanzarielli”, era servita in tavola alla corte degli Sforza, che per oltre un secolo furono i regnanti a Milano. Si portava in tavola nelle occasioni speciali, come una cerimonia di nozze o per festeggiare una vittoria in battaglia oppure per accogliere ospiti illustri. Ma gli ingredienti erano ben diversi e più elaborati, come la mollica del pane, le mandorle tritate, gli spinaci, il latte e il formaggio che gli stessi Sforza producevano nelle loro fattorie a sud di Milano. Si cuocevano in acqua bollente e gli spinaci contenuti nell’impasto davano al brodo che se ne ricavava un colore dorato ed era proprio questo che rappresentava la ricchezza.
Nel Seicento gli gnocchi vennero chiamati “malfatti”, ovvero fatti male, perché i piccoli pezzi di pasta venivano separati con le mani e non venivano mai tutti uguali o uniformi. Acqua, uova e farina presero il posto del pane, del latte e delle mandorle tritate.
Tutti questi ingredienti sparirono quando arrivarono in Italia le prime patate, sempre nel 1600, portate dai frati dei Carmelitani Scalzi, un ordine religioso che era nato in Spagna alla fine del 1500. Proprio gli Spagnoli avevano importato dal Cile, in quegli anni e per la prima volta in Europa, le patate. Che furono poi coltivate ovunque, anche su terreni difficili, diventando così molto diffuse e protagoniste della alimentazione quotidiana di qualsiasi famiglia. Le patate dunque si unirono alla farina e diedero l’impasto ancora oggi usato per gli gnocchi, poi conditi con sughi sostanziosi, spesso a base di carne.
A Roma si mangiavano il giovedì
A Roma c’è ancora una frase molto popolare che dice: “Giovedì gnocchi, venerdì pesce, sabato trippa”. La tradizione infatti voleva che il giovedì si mangiasse un piatto sostanzioso, come gli gnocchi appunto, per non soffrire troppo la mancanza di carne che certe regole della religione cattolica imponevano per il giorno dopo. Ma in altre regioni era abitudine mangiarli in giorni diversi. Al Sud, per esempio, la domenica. Nel nord, invece, allora poco cattolico, proprio il venerdì.


Il vino giusto
Vino bianchi leggeri, non eccessivamente profumati, ma anche vini rosati della Sicilia, della Puglia e del Lago di Garda, come il Chiaretto e il Bardolino. Sul Lago di Garda si affacciano tre regioni: Lombardia, Veneto e Trentino alto Adige e tutte producono ottimi vini.

  • 27 Aprile 2016
  • in: Primi
  • by Franco Faggiani