Tortelli

Modena e Bologna sono due città molto vicine tra loro, in Emilia Romagna, regione del centro-nord Italia. Da sempre si contendono la paternità dei tortellini, uno dei primi piatti italiani più conosciuti nel mondo. Non sono ancora arrivati a un accordo e probabilmente non ci arriveranno mai, considerato che anche nei documenti antichi in cui si parla di questo prelibato tipo di pasta, non si fanno riferimenti all’una o all’altra città.

La forma dell’ombelico
Sull’origine ci sono poche storie certe e molte leggende fantasiose. Come quella che racconta di un cuoco della Locanda Corona, di Castelfranco Emilia, una piccola cittadina oggi in provincia di Modena ma fino al 1929 in provincia di Bologna, che sbirciando dal buco della serratura di una camera, era rimasto affascinato dall’ombelico di una sua giovane ospite. Tanto che decise di riprodurlo con quel che aveva sottomano, farina e acqua.


Il ripieno è inventato in famiglia
Uno studioso di storia culinaria regionale scrive che già nel XII secolo a Bologna si mangiavano, per Natale, i “tortellorum”, con il brodo di cappone, che ancora oggi fa buona compagnia ai tortellini, proprio nel periodo delle feste di fine anno. Un secolo dopo, in un libro di ricette scritto in dialetto modenese, vengono descritti i “torteleti”, ovvero tortelli di piccole dimensioni. Il ripieno però (“bue macinato, tuorli d’uovo e parmigiano”) viene descritto per la prima volta solo verso la metà del 1800. Ripieno che varierà poi da famiglia a famiglia, secondo quel che al momento si aveva in casa.
Bisognava mangiarli subito
C’era però un problema alla diffusione di questo primo piatto, perché la pasta era sottile e il ripieno facilmente deperibile. Dunque una volta preparati era obbligatorio mangiarli subito. A risolvere il problema furono i fratelli Bertani, che avevano aperto un pastificio a Bologna nel 1882 (oggi è una grande azienda internazionale). Inventarono un metodo di essiccazione e di confezionamento particolari, in modo da far durare il prodotto a lungo e poterlo finalmente anche esportare. Così i tortellini Bertani vinsero un premio internazionale a Chicago nel 1894 e dieci anni dopo, nel 1904, anche un altro importante premio a St. Louis.
I tortellini si possono mangiare, in brodo o asciutti, in ogni periodo dell’anno, anche se il periodo di maggior consumo è quello delle feste di fine anno, in rispetto alla tradizione.
Il vino giusto
Anche se si tratta di un piatto di pasta che viene facilmente servita in brodo, vi consigliamo il Lambrusco (questa volta rigorosamente di Modena!) oppure Spumanti Metodo Classico del Trentino Alto Adige e della Franciacorta, il Lombardia.